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Resuttano. Come avevano anticipato nell'arco di un pomeriggio soltanto, i precari con i loro familiari hanno già riconsegnato 50 tessere elettorali. I lavoratori con lo spettro sempre più fondato di non avere confermato l'incarico hanno costituito un blocco granitico e, se questa loro iniziativa non dovesse funzionare, sono pronti ad attuare metodi più duri.
Dopo questo primo passo, saranno allestiti dei gazebo e saranno affissi dei volantini in tutto il paese per spiegare le ragioni che li hanno portati alla protesta con l'obiettivo di estenderla a tutte le fasce della popolazione, in particolar modo agli studenti pendolari che da dicembre non riceveranno più il rimborso per l'abbonamento e agli anziani che rischiano il taglio del servizio di assistenza domiciliare.
I precari, nella mattinata di venerdì, hanno ricevuto la solidarietà del segretario provinciale della Cisl, Gianfranco Di Maria, che sostiene: «non posso non essere solidale con questi ragazzi che a 50 anni si ritrovano senza la sicurezza del posto di lavoro; questo dimostra il senso del disagio che stiamo vivendo, le persone rinunciano non soltanto al dovere civico del voto ma addirittura ad un diritto, quello di mandare a casa, tramite il voto, la vecchia classe dirigente che ha causato questo sistema e favorire il ricambio con nuovi amministratori. Noi come sindacato chiediamo al sindaco Rosario Carapezza di portare avanti la stabilizzazione dei precari e di collaborare insieme per l'attuazione di tale obiettivo secondo la legge regionale 24 del 2010». Anche il vicesindaco Gaetano Scolaro ha espresso la propria solidarietà ai precari: «io personalmente e tutti gli amministratori siamo solidali con i lavoratori precari; fanno bene a manifestare il loro malcontento verso la politica regionale che in tutti questi anni si è disinteressata del loro destino. Lunedì, con il ritorno del Sindaco - sottolinea Scolaro - decideremo ccome comportarci e se in qualche modo potremo sostenere le rivendicazioni dei precari».
Gandolfo Maria Pepe
