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Santa Caterina. I consiglieri di opposizione dell'Unione Civica Santa Caterina, Salvatore Andolina e Agatino Macaluso (che ha aderito nelle ultime settimane a Forza Italia), e Bruna Zaccaria hanno presentato una interpellanza al sindaco chiedendo l'abbassamento delle tasse. La richiesta deriva dalla chiusura decisa dal consiglio comunale lo scorso 31 dicembre dell'Ipab Educandato Castelnuovo, «che negli ultimi anni - scrivono - ha dissanguato le casse comunali portando ad un aumento di Imu e Irpef, all'istituzione dei passi carrabili e al taglio di servizi come mensa e pulmino per le scuole e abbonamenti».
L'iniziativa dei consiglieri è propositiva, senza nessuna intenzione di creare polemiche «su una struttura mai tanto amata dai caterinesi non per le persone che ospitava e per il loro colore della pelle ma per il disastro economico che ha causato su tutta la popolazione, tranne per quei pochi a cui ha dato un posto di lavoro». Per i consiglieri l'unica colpa dell'Educandato «è avere impoverito sempre più una realtà sempre più povera: ecco i veri motivi di tanto disprezzo nei confronti di tale struttura, per non parlare dell'odio manifestato da diversi gruppi politici e pseudo politici nei confronti dell'Educandato, per questi secondi crediamo che le origini di tale sentimento negativo si fondino su motivi ben diversi».
Si è arrivati sempre secondo i consiglieri alla chiusura della struttura nel modo peggiore possibile, «è bastata una ispezione da parte dei Nas per mettere fine all'incubo di quei ragazzi ospiti della struttura che vivevano in condizioni non molto igieniche» e si augurano che nessun operatore sia coinvolto. La proposta è semplice: «Spostare le somme destinate all'Educandato all'abbassamento delle aliquote e al ripristino di alcuni servizi comunali e inoltre si chiede un incontro con il ragioniere capo del Comune Gino Di Martino per potere avere chiarimenti sui dati contabili ed amministrativi».
G. M. P.
18/02/2014
L'iniziativa dei consiglieri è propositiva, senza nessuna intenzione di creare polemiche «su una struttura mai tanto amata dai caterinesi non per le persone che ospitava e per il loro colore della pelle ma per il disastro economico che ha causato su tutta la popolazione, tranne per quei pochi a cui ha dato un posto di lavoro». Per i consiglieri l'unica colpa dell'Educandato «è avere impoverito sempre più una realtà sempre più povera: ecco i veri motivi di tanto disprezzo nei confronti di tale struttura, per non parlare dell'odio manifestato da diversi gruppi politici e pseudo politici nei confronti dell'Educandato, per questi secondi crediamo che le origini di tale sentimento negativo si fondino su motivi ben diversi».
Si è arrivati sempre secondo i consiglieri alla chiusura della struttura nel modo peggiore possibile, «è bastata una ispezione da parte dei Nas per mettere fine all'incubo di quei ragazzi ospiti della struttura che vivevano in condizioni non molto igieniche» e si augurano che nessun operatore sia coinvolto. La proposta è semplice: «Spostare le somme destinate all'Educandato all'abbassamento delle aliquote e al ripristino di alcuni servizi comunali e inoltre si chiede un incontro con il ragioniere capo del Comune Gino Di Martino per potere avere chiarimenti sui dati contabili ed amministrativi».
G. M. P.
18/02/2014
