Resuttano. Il convegno «buone cure per una buona salute» si è chiuso con grido di allarme del dottore Stefano Vitello. A innescare il tutto è stata una domanda posta dal pubblico sul funzionamento dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta. Il dottore Vitello ha prima rimarcato il lavoro svolto dalle strutture sanitarie e le condizioni di disagio degli operatore del Sant'Elia e si è chiesto che fine fanno i soldi destinati alla Sanità pubblica. All'inizio della sua relazione Vitello ha parlato della grossa problematica che è la malattia tumorale che esiste da sempre portando nuovi preoccupanti dati usciti dall'osservatorio nelle scorse settimane secondo cui nel 2012 nel mondo ci sono stati 12 nuovi milioni di casi tumorali, e dei quali riguardano l'Europa e 360 mila l'Italia, 22 mila la Sicilia. Di questi 22 mila, 12 muoiono e 10 sopravvivono. Il dottor Vitello ha fatto notare che questi dati inducono all'ottimismo perché dal tumore si può guarire. I casi per la provincia di Caltanissetta sono stati 1230, a livello regionale le donne si ammalano soprattutto alla mammella, colon retto e polmone, gli uomini invece vengono colpiti maggiormente alla prostata e al polmone, i dati diventano inquietanti per la provincia di Caltanissetta che in Sicilia è al primo posto per casi di colon retto, testicolo e al mediostina e le donne sono al primo posto per il colon retto, ovaie e al secondo dopo Palermo per il polmone. I dati suggeriscono che per il 65% le cause sono da ricercare nel tabacco e nell'alimentazione. Il dottore Vitello ha spiegato nel suo intervento l'importanza della prevenzione e di aderire agli screening, in particolare il pap test per il carcinoma della cervice uterina, la colonscopia per il colon retto e la mammografia.
Gandolfo Maria Pepe
26/11/2013
Gandolfo Maria Pepe
26/11/2013